Una studentessa dell’ITE “F. Carrara” alla National High School Model United Nations

La National High School Model United Nations (NHSMUN), con sede al New York Hilton Midtown di Manhattan, è la conferenza Model UN più grande e prestigiosa al mondo per studenti delle scuole secondarie e rappresenta un’occasione unica di simulazione diplomatica del modello ONU per i cinquemila giovani, provenienti da cento Paesi, che ogni anno vi partecipano.

World Students Connection-WSC Italia Global Leaders è un’associazione italiana no profit che organizza stage formativi nelle città più importanti del pianeta, unico ente italiano partner della Harvard University-Business School e della Seton Hall University-School of Diplomacy. Dalla sua collaborazione con NHSMUN sono nate, nel tempo, varie iniziative, fra le quali il progetto New York Young UN 2022 “L’ambasciatore del futuro”.

Vittoria Bernacchi è una sedicenne che frequenta la 3RA dell’ITE “F. Carrara”. Non ha mai viaggiato da sola, ma, tentata dalla prospettiva di un’esperienza singolare che la sua scuola promuove, si fa coraggio e presenta la propria candidatura a WSC. Accolta fra i partecipanti italiani (trecentocinquanta in tutto) e munita di una borsa di studio, nei mesi di dicembre e gennaio si prepara grazie a un corso protocollare di trentasei ore che le fornisce gli strumenti culturali e operativi necessari per relazionarsi con giovani che, come lei, nei panni di ambasciatori e diplomatici, discuteranno, con le stesse modalità adottate dall’ONU, temi oggetto dell’agenda politica internazionale. Una volta a New York, dove soggiorna dal 14 al 23 Marzo, anche a Vittoria viene affidato un Paese da rappresentare diverso dal proprio (nel suo caso, l’Indonesia) che dovrà imparare a conoscere in modo approfondito per sostenerne il punto di vista. La Commissione in cui viene inserita con altri novantanove delegati è la DISEC (Disarmament and International Security Committee) che sceglie di affrontare il topic, purtroppo di stringente attualità, relativo al reperimento e all’eliminazione delle mine antiuomo. Al suo interno si formano quattro blocchi, ognuno connotato sotto il profilo geopolitico e impegnato ad elaborare, su un documento informatico condiviso, le proprie clausole da sottoporre alla votazione di tutti i delegati.

Introdotta da una suggestiva cerimonia e dagli interventi di Douglas Emhoff, marito di Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti d’America, e di Christopher Talamo, direttore esecutivo di  NHSMUN, la grande simulazione diplomatica ONU si è ormai conclusa, ma a Vittoria e ai suoi compagni resta il ricordo di un’esperienza decisamente positiva che li ha indotti a comprendere le ragioni altrui, a confrontarsi in modo costruttivo sulla base di solide argomentazioni, ad ampliare, necessariamente, i propri orizzonti culturali e linguistici e a stringere amicizie sincere. Non poco per una adolescente di sedici anni.

Marina Giannarini

(già pubblicato da “Il Tirreno”, “La Gazzetta di Lucca”, “La Nazione” e “Lucca in Diretta”)